
Il vocabolario della Treccani definisce la parola “cult” così: ” 1. s. m. Film, fumetto, libro, disco etc. che riscuote un successo di lunga durata ed è particolarmente ricercato dal pubblico degli appassionati oppure 2. agg. Che viene fatto oggetto del culto …”. Spesso questa parola viene usata a sproposito, tanto da attribuirla con molta facilità a qualsiasi opera che, a volte, per motivi futili e fortuiti, ha avuto una discreta popolarità. Ma tutto ciò non vale per “Serpico”. Questo film, realizzato nel 1973, è davvero da considerare una pietra miliare della storia del cinema. La regia è di Sidney Lumet, considerato, a buon ragione, uno dei più grandi registi del cinema mondiale, scomparso nel 2011. Tra i suoi film ricordiamo: La parola ai giurati, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Quinto potere e tanti, tanti altri. La pellicola è tratta da una storia realmente accaduta e vede come protagonista un giovane, ma già talentuoso Al Pacino; anzi, molto probabilmente, grazie a questo film e all’interpretazione resa, per la quale ha vinto il David di Donatello e il Golden Globe, l’attore italo-americano è diventato il grande divo che ancora oggi “veneriamo”. Sicuramente, il film, per la storia raccontata, è da considerare un mezzo di denuncia del marcio che si annida nelle istituzioni, quelle istituzioni che, invece, dovrebbero salvaguardare il cittadino. Fin dalla prima visione, lo spettatore si sente coinvolto dalla storia fatta di corruzione, tradimento e soprattutto dall’incessante desiderio, di Serpico, di voler a tutti costi non cadere in questa maglia fitta e difficile da sbrogliare.
TRAMA: Frank Serpico (Al Pacino) è un giovane ed integerrimo poliziotto italo-americano che nel combattere la malavita, compito dovuto al ruolo che veste, scopre, ben presto, come la maggior parte dei suoi colleghi siano corrotti. Lui cerca più volte di denunciare questa situazione ai suoi superiori, i quali, però, lo ignorano e, di conseguenza, provocando, nei suoi confronti, l’emarginazione e minacce di morte da parte degli altri poliziotti.
RICETTA

Serpico, da poco entrato nel corpo di polizia di New York, durante un servizio in coppia con un altro collega, si reca in un locale per la pausa pranzo. Il proprietario del locale serve loro una crema di pollo; ricetta che ho voluto provare e, pertanto, ve la propongo!!! 😛
Ingredienti: 650 gr di petto di pollo intero; 2 carote; 1 cipolla bianca; 2 foglie di alloro; 3 rametti di timo; 3 rametti rosmarino; 5 chiodi di garofano; 100 ml di panna fresca; 40 gr di mollica di pane; 1,5 l d’acqua; un po’ di noce moscata; sale e pepe.
Preparazione: per prima cosa, bisogna preparare il brodo. Pertanto, in una casseruola, versiamo l’acqua ed inseriamo le carote, la cipolla steccata con i chiodi di garofano, l’alloro, il timo e il rosmarino. Una volta raggiunto il bollore, facciamo cuocere per circa 20 minuti. Successivamente, saliamo e pepiamo il brodo ed inseriamo il petto di pollo che faremo cuocere per altri 20 minuti. Una volta cotto, togliamo il pollo dal brodo, facciamolo raffreddare un po’ e tagliamolo a pezzetti piccoli. Frulliamo i pezzetti di pollo con l’aggiunta di un bicchiere di brodo. Il resto del brodo dovremmo filtrarlo. In una casseruola sminuzzare la mollica di pane ed aggiungere mezzo litro di brodo, facciamo cuocere fino a quando il brodo non si sia addensato, mescolando di tanto in tanto. Aggiungiamo la purea di pollo e spolveriamo con un po’ di noce moscata. Dopo che il tutto si è ben amalgamato, ripassare il composto nel mixer per renderlo vellutato e senza grumi. Alla fine aggiungiamo la panna. Buon appetito!!!
Suggerimenti:
- per frullare il composto, vi suggerisco di usare un mixer o un frullatore, preferibilmente non quello ad immersione;
- per guarnire la crema, vi suggerisco, di aggiungere un po’ d’olio d’oliva extravergine, del prezzemolo e dei crostini di pancarrè leggermente abbrustoliti