
Tutti noi, ogni giorno, dobbiamo affrontare difficoltà e problemi; siamo stanchi, nervosi perchè non riusciamo, molto spesso, a prenderci una pausa per isolarci da questa vita frenetica. Ogni tanto, quando è possibile, molte persone sognano ad occhi aperti, fantasticando di vivere un’altra vita, proprio per riuscire a staccarsi da questa realtà disordinata. Vi confesso che, anch’io mi rifugio in un mondo fantastico dove mi immagino di svolgere un altro lavoro, di affrontare situazioni di successo e, a volte, quando mi trovo in una sala di aspetto o su un mezzo pubblico, mi piace immaginare come potrebbero vivere le persone che mi ritrovo davanti, prendendo spunto da un loro particolare che mi colpisce maggiormente… Beh, vi prego, non mi prendete per pazzo!!! 😆😆😆 A causa di alcune vicende vissute durante l’infanzia, la protagonista del film, che vi propongo in questo articolo, vive rifugiandosi in un mondo tutto suo; un mondo fantastico…Avete capito di quale film mi riferisco? Ma naturalmente al film francese del 2001, “Il Favoloso mondo di Amélie” 😉 Il film ha avuto un grande successo, non solo nel suo paese di origine, ma anche all’estero. Negli USA, ha superato, negli incassi al botteghino, il nostro “La vita è bella” ed ha ricevuto ben 5 candidature agli Oscar. La pellicola, per molte ragazze, è assurta a simbolo di innocenza ed originalità. Questa favola è diretta dal regista francese Jean – Pierre Jeunet (Delicatessen, Alien la Clonazione) e vede la buona interpretazione dell’attrice d’oltralpe Audrey Tautou. Una curiosità: il bar, dove la protagonista lavora come cameriera, esiste realmente, si chiama “Des 2 moulins” e si trova a Parigi, nel quartiere di Montmatre, diventando una vera e propria attrazione turistica.
TRAMA: Amélie Poulain (Audrey Tautou) è una ragazza di provincia che si trasferisce a Parigi dove lavora come cameriera in un bar. Il giorno in cui muore la Principessa Diana, Amelie trova, nascosta dietro un muro, una scatola con all’interno dei ricordi d’infanzia di un bambino che, molti anni prima, aveva vissuto nello stesso appartamento in cui vive adesso lei. Da quel momento, lei si persuade di voler trovare il proprietario della scatola per riconsegnargliela. Riuscendo nel suo intento e notando la reazione positiva dell’uomo, decide di dedicare il suo tempo nel rimettere a posto le cose che non vanno nelle persone che la circondano. Un giorno, Amélie incontra un ragazzo molto particolare, Nino Quincampoix (Mathieu Kassovitz), il quale colleziona fototessere di persone che, per sbadataggine, perdono. La ragazza, venendo in possesso dell’album dove Nino conserva le foto, rimane colpita da una persona che vi compare più volte e decide di risolvere questo mistero… Beh!!! Adesso, se volete scoprire come andrà a finire, se non lo avete già visto, vi tocca andarvelo a vedere… non ve ne pentirete!!! 😉 😄
RICETTA

La ricetta che ho scelto di abbinare a questo film è un piatto che viene servito nel locale dove lavora Amélie, ovvero, l’indivia belga al gratin.
Ingredienti: 1 kg di indivia; 1 bicchiere di latte; 1 pizzico di noce moscata; 100 gr di formaggio gruviera o emmental grattugiato; prezzemolo; una noce di burro; sale e pepe.
Procedimento: pulite l’indivia in acqua fredda e dividetela in due parti. Portate a bollore dell’acqua, salatela e immergete l’indivia per circa 15 minuti. Una volta cotta, scolatela e strizzatela per eliminare l’acqua in eccesso. In una ciotola, sbattete le uova con il latte, la noce moscata, il prezzemolo, il sale e il pepe. Adagiate l’indivia in una pirofila che avrete imburrato precedentemente, versate il composto di uova e mettete in forno preriscaldato a 200° C per circa 15/20 minuti. Buona appetito!!! 😋
Suggerimenti: se volete potete aggiungere alla ricetta del prosciutto
